Il Parco dell’Alta Valle del fiume Biferno è parte integrante dell’albergo diffuso. Il progetto, avviato nel 2000, ha previsto la riconversione dell’antico mulino settecentesco e della centrale idroelettrica di inizi ‘900 in albergo diffuso e, contestualmente, la riqualificazione del sistema di canalizzazioni, funzionale alle attività di macinazione e di produzione dell’energia elettrica. Il parco valorizza un tratto ripariale del fiume Biferno che, per le sue specificità naturali, fa parte di un’area più ampia dichiarata Sito di Interesse Comunitario (SIC).
Il parco dell’Alta Valle del fiume Biferno è il luogo ideale per una passeggiata rilassante e adatta a tutti. Il suo andamento pianeggiante e gli ampi prati, sempre curati, favoriscono il movimento sicuro anche per persone con mobilità ridotta, anziani e bambini. Il parco è dotato di punti di sosta panoramici con panchine in legno naturale che permettono di contemplare la bellezza e la maestosità del fiume Biferno. Alcuni pannelli illustrativi arricchiscono la passeggiata con informazioni più dettagliate su flora e fauna locale.
Il parco dell’Alta Valle del Biferno è l’unico del Molise in cui osservare un esempio molto ben conservato di archeologia industriale. Il sistema di canalizzazioni dell’antico mulino, successivamente utilizzato dalla centrale idroelettrica degli inizi del ‘900 è molto ben conservato e, tuttora, funzionante. Il canale principale, che costeggia il parco da un lato, offre una bella passeggiata fino all’ansa del fiume dal quale si origina. Lungo il percorso, canali secondari e chiuse, permettono di osservare gli ingegnosi sistemi di protezione del mulino realizzati in caso di piene del fiume che, un tempo, erano molto frequenti.
A questo proposito, all’interno del parco, è ancora possibile vedere i resti di un ponte in pietra, distrutto proprio da una delle piene del Biferno probabilmente agli inizi del ‘900.
Il parco è custode di numerosissime specie autoctone animali e vegetali.
Tra gli alberi più interessanti, spiccano il salice e il pioppo bianco che, non a caso, sono tra le specie che favoriscono maggiormente lo sviluppo del tartufo, particolarmente abbondante proprio in questa zona del Molise (leggi di più sul tartufo dell’Alta Valle del Biferno qui). A primavera e per tutta l’estate, il parco è un paradiso di fiori, piante commestibili ed essenze odorose tra i quali spiccano le orchidee selvatiche, il tarassaco, le primule, la borragine, la pimpinella, l'Achillea, il croco, la carota selvatica, l’iperico e la senape selvatica. Le rive sono ricche di ortiche e varietà di luppolo spontaneo. Queste piante attirano insetti impollinatori tra cui le api degli allevatori della zona.
Numerosa è la fauna selvatica che popola il parco. Tanti i mammiferi del bosco: volpi, tassi e caprioli. È stata riscontrata, in tempi più recenti, anche la presenza della lontra, segno di una ritrovata purezza dell’ambiente fluviale. L’incredibile biodiversità si esprime anche nella presenza di alcune specie avicole che trovano lungo le rive del Biferno luoghi ideali di nidificazione. Ad esempio, è facile avvistare il germano reale, l’airone cenerino, l’airone bianco maggiore, la gallinella d'acqua, il Martin pescatore, la ballerina gialla e varie specie di rapaci diurni e notturni.
A pochi chilometri dalle sorgenti del fiume Biferno, La Piana dei Mulini è il luogo ideale da cui partire per esplorare le rive del principale corso d’acqua del Molise alla ricerca di una postazione dalla quale pescare. Il fiume, a carattere torrentizio, è ricchissimo di trote fario autoctone che raggiungono, in alcuni casi, dimensioni notevoli. Oltre alle magnifiche trote, anche qualche carpa, esemplari di barbo canino, iridee, anguille e cavedani di notevole dimensione.
A regime normale il Biferno, soprattutto nel primo tratto, più vicino alle sorgenti, ha una discreta portata con tratti molto tumultuosi, alternati ad ampie piane a corrente lenta e larghe correntine con scarsa profondità tra le quali affiorano diversi massi. La vegetazione, normalmente fitta e molto alta lungo le sponde, cede il passo, in prossimità de La Piana dei Mulini, a comode spiaggette fluviali e a passerelle di massi naturali facilmente percorribili, rendendo l’accesso facile e sicuro anche ai principianti o ai bambini che volessero imparare l’affascinante arte della pesca No- kill.
Infatti, nonostante le diverse gestioni del fiume con tecniche spinning, pesca a mosca e pesca al tocco, affidate alla Fipsas e ad altre associazioni di pesca sportiva, nel Parco dell’Alta valle del fiume Biferno si pratica la pesca No-kill (o Catch and Release – letteralmente "Prendi e Rilascia”), una tecnica che si sta diffondendo molto velocemente nel mondo della pesca sportiva e che adotta una serie di regole per recare il minor danno possibile al pesce catturato per poi rilasciarlo. La concessione di pesca per questo tratto del fiume Biferno è affidata all'associazione Pescambiente Molise.